Si dice sempre che praticare uno sport faccia bene al corpo e alla mente; ciò sicuramente corrisponde a verità ma, come vedremo tra poco, vi sono attività fisiche che non sono esattamente dei toccasana per i disturbi emorroidari. Emorroidi e sport sono in effetti legati a doppio filo ed è importante, in caso di predisposizione nei confronti di questi problemi o di tendenza cronica a soffrirne, valutare bene la propria situazione grazie all’aiuto di un proctologo.
Emorroidi e palestra
Chi si iscrive in palestra lo fa per stare meglio con il proprio corpo, migliorare l’aspetto fisico o raggiungere un obiettivo di salute, ed è risaputo che oggi esistono discipline per tutti i gusti e per tutte le condizioni atletiche. A ciascuna di esse è associato però un diverso impatto sulle emorroidi, che va valutato con attenzione. Via libera, innanzitutto, alle attività aerobiche come camminata veloce, nuoto e jogging leggero, ma anche a corsi di zumba, danza o attività similari che non solo non hanno un impatto negativo sulle emorroidi ma, anzi, favoriscono la peristalsi e di conseguenza la regolarità dell’intestino.
Gli amanti della cyclette e dello spinning dovranno invece mettere in conto che queste attività fisiche non sono il massimo in caso di emorroidi, soprattutto se si effettuano lunghe e intense sessioni di allenamento. Gran parte del peso del corpo poggia infatti sul sellino e, in concomitanza con lo sforzo, le emorroidi possono gonfiarsi e iniziare a dare problemi. In alternativa alla cyclette chi soffre o tende a soffrire di emorroidi, potrà fare un allenamento molto simile in palestra usando l’ellittica, attrezzo privo di sellino in cui il moto di gambe e braccia è alternato.
Un ottimo complemento al lavoro aerobico è rappresentato dagli esercizi per gli addominali, che non solamente migliorano il tono muscolare di questa importante zona del corpo, ma svolgono anche un’azione positiva di stimolazione della motilità intestinale.
Emorroidi e sollevamento pesi
Parlando di palestra non si può non menzionare la pesistica ma, data la natura degli sport di potenza, essi meritano un discorso a parte. Poiché gli sforzi fisici legati a queste pratiche sono intensi, è bene rassegnarsi al fatto che emorroidi, sollevamento pesi, powerlifting, bodybuilding e pesistica olimpionica non vadano esattamente a braccetto. La causa di questa incompatibilità è dovuta alla notevole pressione addominale che si sviluppa durante la pratica degli esercizi: sia che si tratti di distensioni su panca che di squat, di stacchi da terra come dei gesti atletici della pesistica olimpionica, è possibile che le emorroidi finiscano col gonfiarsi, dolere e dare origine a problemi cronici.
Naturalmente ciò non significa che tutte le persone che praticano queste discipline soffrano di emorroidi, anzi; bisogna però mettere in conto che, iniziando a dedicarsi a tali sport o praticandoli per molti anni, questo problema potrebbe manifestarsi.
Emorroidi e ciclismo
Le emorroidi e uno sport come il ciclismo sono da sempre oggetto di un dibattito piuttosto acceso fra gli appassionati di questa disciplina. Andare in bicicletta è causa di tali problemi? La risposta è no, altrimenti evidentemente tutti i ciclisti ne soffrirebbero.
È vero invece che se si pratica il ciclismo con regolarità, soprattutto a un livello medio-alto, si è più soggetti a problemi di questo tipo ed è quindi bene tenere in considerazione il fatto che le emorroidi e il ciclismo sono in un certo modo legati anche se, tecnicamente, non da un rapporto causa-effetto quanto piuttosto da una correlazione.
Chi soffre di emorroidi deve rinunciare forzatamente al proprio sport o ridimensionare comunque le sue performance agonistiche? Forse un tempo sì; oggi al contrario, grazie alla diffusione di tecniche chirurgiche per la cura delle emorroidi sempre più mirate ed efficaci, è possibile non solo guarire da questo disturbo, ma anche evitare, osservando alcune precauzioni, future recidive. Punto di riferimento per saperne di più e per trovare la soluzione migliore per i problemi di cui si soffre rimane sempre, per tutti gli sportivi agonisti e non, il proprio proctologo.