Emorroidi, ecco perché lo psillio può aiutarti

Psillio, una soluzione dolce per migliorare il transito intestinale

I semi della pianta sono ricchi di mucillagini che stimolano la peristalsi

Appartiene al genere Plantago, ed è originaria di bacino del Mediterraneo e dell’Asia: stiamo parlando dello psillio, una pianta nota sin dall’antichità per le sue proprietà benefiche sull’apparato digerente.

Lo psillio produce piccoli semi di colore nero – da qui il nome comune di “erba delle pulci” – che, nonostante il loro aspetto apparentemente insignificante, sono in realtà dei preziosi alleati del transito intestinale. Al loro interno sono infatti contenute sostanze igroscopiche che, una volta ingerite, agiscono come delle vere e proprie calamite nei confronti dell’acqua trasformandosi in mucillagini.

L’elevato contenuto di fibre e di acqua di tali mucillagini determina l’aumento della massa fecale, e un suo ammorbidimento; di conseguenza, l’assunzione di psillio migliora il transito intestinale e la defecazione. Per tutti questi motivi, chi soffre di emorroidi può trarre grande giovamento da un’integrazione a base di questa sostanza naturale nella propria dieta soprattutto durante le fasi acute del disturbo. A patto, naturalmente, di bere molta acqua contestualmente all’assunzione dello psillio, che se non idratato adeguatamente potrebbe causare pericolose ostruzioni.

Ottimo anche per chi soffre di stitichezza, coliti e sindrome dell’intestino irritabile, lo psillio è oltretutto un integratore che la scienza medica considera molto promettente ai fini dell’abbassamento del colesterolo sanguigno e del controllo della glicemia.

Un’importante raccomandazione è quella di chiedere consiglio al proprio medico in merito all’assunzione di psillio nel caso si stesse seguendo una terapia farmacologica, poiché il prodotto può interferire con l’assorbimento dei principi attivi a livello intestinale.