Le emorroidi sono una malattia ano-rettale tra le più diffuse nei paesi occidentali e industrializzati. Il nostro tipico stile di vita favorisce l’infiammazione delle emorroidi: dieta povera di fibre, obesità e scarso movimento/attività fisica.
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Ma cosa sono le Emorroidi?
Si tratta di un cuscinetto di tessuto (cuscinetto emorroidario) molto ricco di vasi sanguigni, arterie e capillari, situato nella parte terminale del retto. Ognuno di noi le ha, perché servono a migliorare la continenza anale: le emorroidi sono infatti dotate di “valvole” che aprendosi favoriscono l’afflusso di sangue che le gonfia, chiudendo l’ano e aiutando la continenza di liquidi e gas. Le emorroidi sono sia interne, ricoperte di mucosa rettale e quindi insensibili al dolore, che esterne, ricoperte di una strato di pelle particolarmente sensibile.
Malattia emorroidaria
Visto che tutti abbiamo le emorroidi, quand’è che si sviluppa una patologia emorroidaria? Quando per qualche motivo “si inceppa” il sistema che regola il rigonfiamento/sgonfiamento dei cuscinetti emorroidali. Se questo malfunzionamento diviene cronico, i cuscinetti possono rimanere gonfi per lunghi periodi e, sformandosi, non rientrano nella loro posizione originale (questo vale sia per le emorroidi interne che per le esterne).
Perché si sviluppa una malattia emorroidaria?
In realtà non c’è una causa univoca e precisa dell’insorgenza delle emorroidi, ma una serie di fattori principali e legati tra loro che provocano questa patologia. Alla base possono esserci dei fattori meccanici, che dipendono, per esempio, da un indebolimento della mucosa del canale rettale, dovuto all’età oppure a stipsi cronica. Ma esistono anche tutta una serie di fattori che possono favorire la sviluppo delle emorroidi:
- Familiarità o predisposizione ereditaria;
- Stipsi;
- Diarrea cronica;
- Evacuazione difficile;
- Abuso di lassativi;
- Dieta povera di fibre;
- Lavoro estenuante o sforzi eccessivi;
- Obesità;
- Vita sedentaria;
- Gravidanza;
- Alcune attività sportive come ciclismo, equitazione, motociclismo.
Classificazione delle emorroidi
Inoltre le emorroidi non sono tutte uguali: esiste una classificazione delle emorroidi sulla base delle manifestazioni cliniche e che deve essere sempre diagnosticata dopo un attento esame clinico da parte del medico e/o dallo specialista proctologo. I sintomi delle emorroidi possono infatti essere confusi con quelli di alcune neoplasie (tumori) o infiammazioni intestinali, per cui è sempre opportuna una visita specialistica. Le emorroidi vengono quindi classificate come segue:
- I Grado: le emorroidi sono visibili alla proctoscopia e possono fuoriuscire sotto sforzo e sanguinare, ma non sono prolassate.
- II Grado: le emorroidi fuoriescono dal canale anale durante l’evacuazione o sotto sforzo ma rientrano spontaneamente al termine.
- III Grado: le emorroidi sono prolassate, cioè fuoriuscite dal canale anale e devono essere riposate manualmente.
- IV Grado: prolasso non più riducibile delle emorroidi, che fuoriescono indipendentemente dalla defecazione.
A seconda del grado diagnosticato di malattia emorroidaria, il medico/specialista consiglia il trattamento e la cura specifica. In caso di emorroidi di primo o secondo grado il trattamento è medico e tende a favorire la defecazione e la circolazione. In casi più gravi lo specialista può rimandare alla legatura elastica delle emorroidi o al trattamento chirurgico delle emorroidi.
Non dimenticate che un corretto stile di vita e un’alimentazione sana possono sempre servire a prevenire e combattere le manifestazioni delle emorroidi: un’alimentazione ricca di fibre, bere molta acqua e praticare attività fisica sono pratiche che aiutano il corretto transito intestinale e possono permettere di prevenire le emorroidi o di gestirle in caso di lievi sintomi.