Emorroidi interne ed esterne: conosci le differenze?
Sempre di emorroidi si parla ma… è importante distinguerle
Chi soffre di disturbi emorroidari cronici probabilmente sente di avere già abbastanza problemi, senza doversi preoccupare più di tanto della loro ubicazione precisa – e men che meno della terminologia medica. Eppure, è importante capire in che modo è fatto il nostro corpo e quali sono gli approcci da adottare caso per caso.
Emorroidi interne
Sono i cuscinetti vascolarizzati che si trovano 2-3 centimetri all’interno dell’ano, situati in sostanza nella parte superiore del retto. Una caratteristica importante di queste formazioni anatomiche è che, di solito, non sono causa di dolore poiché in questa zona del corpo sono assenti le terminazioni nervose. Poiché situate in profondità, in condizioni di normalità non è possibile avvertirne la presenza, né tantomeno osservarle; tuttavia, se ingrossate e irritate, possono sanguinare.
In casi gravi le emorroidi interne possono prolassare e fuoriuscire dall’ano: ciò può avvenire quando la stitichezza o altri fattori rendono difficoltosa l’espulsione delle feci. In molti casi il prolasso è solo temporaneo, al punto che quando la situazione non torna da sola alla normalità è possibile intervenire manualmente per spingere nuovamente in loco i cuscinetti.
Emorroidi esterne
Si tratta delle strutture anatomiche ubicate nel tratto terminale del canale anale. Contrariamente a quanto detto prima, qui le terminazioni nervose sono presenti, eccome, ed è per questo motivo che quando si parla di dolori emorroidari le emorroidi esterne sono l’indiziato numero uno.
Situate intorno all’ano, anche queste emorroidi possono dare origine a prolassi e perciò diventare visibili e percepibili al tatto; in alcuni casi esse si riempiono di sangue dando origine a trombosi estremamente dolorose.
In effetti, la terminologia potrebbe causare un po’ di confusione: quando si parla di emorroidi esterne infatti si pensa subito a quelle prolassate, ma non sempre ciò avviene. Parimenti, le emorroidi interne a dispetto del loro nome potrebbero essere visibili all’esterno.
In caso di problemi cronici, trombosi, dolori forti oppure sanguinamenti consistenti, è meglio rinunciare all’eventuale fai da te e rivolgersi invece a un medico: il consiglio dello specialista sarà prezioso prima di tutto per diagnosticare con precisione la natura dei disturbi (emorroidi interne, esterne o entrambe) e successivamente per individuare l’approccio terapeutico più idoneo.