Quando brucia, brucia. C’è poco da fare. Le emorroidi sono un bel problema; non grave, se vogliamo, ma sicuramente da prendere in considerazione in maniera seria.
È un po’ di salute che se va, e magari anche il segnale che c’è qualcos’altro che non funziona a dovere. Per cui trascurare la problematica delle emorroidi pensando che tanto non succede niente di grave, non è mai buona cosa.
E il fatto che molti di noi soffrano di questa fastidiosa patologia, non ci deve rinfrancare più di tanto. Mal comune, mezzo gaudio, è una maniera poco intelligente di cercare di evitare i problemi. Senza contare che esistono forme emorroidali anche di una certa gravità, e come tali vanno affrontate.
Abbandoniamo perciò remore, ritrosie, e a volte anche falsi pudori, per dedicarci alla risoluzione del problema, o quanto meno all’affrontarlo nel migliore dei modi. Ma veniamo al punto. Le emorroidi sono delle specie di cuscinetti morbidi che si trovano nella parte finale del retto. Questi cuscinetti sono molto vascolarizzati e, gonfiandosi e sgonfiandosi secondo i casi, contribuiscono in maniera importante al mantenimento della continenza.
Stanno normalmente là, fanno il loro mestiere e nella maggior parte dei casi non avvertiamo nemmeno la loro presenza. Tuttavia a volte possono gonfiarsi, anche considerevolmente, dando luogo alla ben nota malattia emorroidaria. In questi casi le vene emorroidali si dilatano più del dovuto formando le cosiddette varici.
Avviene che il cedimento della mucosa rettale sposta verso l’esterno le emorroidi interne; queste trascinano con sé quelle esterne, dando luogo al ben noto fenomeno del prolasso. Da cosa dipendono queste emorroidi? Quali sono le cause? Al momento le stime ci dicono che circa il 40% della popolazione adulta soffre di questa patologia, che quindi a buon diritto si può definire diffusissima.
Non ci sono sostanziali differenze riguardo al genere: maschi e femmine sono colpiti in egual misura. Tuttavia nelle donne le emorroidi si manifestano frequentemente anche in caso di gravidanza. Fra le cause più ricorrenti, troviamo: eccessiva sedentarietà, che comunque fa male a prescindere; sforzi eccessivi; abuso di lassativi; abuso di alcol; abuso di nicotina; alimentazione sbagliata; stitichezza; diarrea cronica. Molti studiosi sono concordi nel ritenere che comunque, in relazione alla patologia, la componente psicosomatica sia importante, e a volte determinante.
Lo stress psichico, l’affaticamento mentale, la tensione, gli stati depressivi, possono contribuire in maniera importante all’insorgenza della patologia. Un individuo in equilibrio sia fisico sia psichico, ha scarse possibilità di ammalarsi di emorroidi. Le emorroidi spesso regrediscono da sole, anche se non scompaiono totalmente. Tuttavia vanno anche curate, e la cura è naturalmente funzionale alla gravità della patologia.
Nei casi meno gravi è sufficiente uno stile di vita sano, con molto moto e una corretta alimentazione, per risolvere il problema. Nei casi più gravi è necessario anche l’intervento chirurgico. Ma il problema si può affrontare in maniera soddisfacente anche con piccoli interventi ambulatoriali in anestesia locale, come la fotocoagulazione e la legatura elastica.
Una corretta alimentazione contro il fenomeno emorroidario, comprende l’assunzione di buone dosi di organismi probiotici e molecole probiotiche. La dieta è volta a evitare quanto più possibile di stressare l’intestino prevenendone l’irritazione e l’infiammazione, e quindi la vasodilatazione. Insomma, bisogna evitare peperoncino, pepe, rafano, senape, zenzero, ravanello, aglio, cipolla, scalogno e così via.
Nondimeno, bisogna evitare di assumere alcol etilico, teina, caffeina, teobromina. Fra i farmaci, si deve cercare di evitare i lassativi osmotici o irritanti. Per il resto, una sana e moderata alimentazione va bene, se possibile ricca di liquidi e fibre vegetali. Seguendo questi consigli e facendo sport, la possibilità che riusciamo a risolvere, anche parzialmente, il problema delle emorroidi, aumenta in maniera considerevole.