Quando le emorroidi si infiammano, danno origine a una malattia molto fastidiosa e altrettanto comune durante la gravidanza. Per fortuna disagi e dolori si possono attenuare con la cura giusta. Ecco qualche consiglio.
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Che cosa sono le emorroidi
Prima di arrivare alla cura, è bene sapere che cosa sono le emorroidi. Le emorroidi sono una sorta di cuscinetti morbidissimi molto vascolarizzati che si trovano nella parte terminale del retto. La loro funzione è importantissima perché, gonfiandosi e sgonfiandosi secondo la situazione, contribuiscono a mantenere la continenza. In uno stato di assoluta normalità, le emorroidi non si avvertono. I problemi arrivano quando, per motivi che possono essere diversi, le emorroidi s’infiammano. Perciò quando c’è una sofferenza del genere, non si dovrebbe parlare di “emorroidi” ma di “malattia emorroidale”.
Oggi le emorroidi sono descritte come una patologia che interessa le strutture di sostegno del canale ano-rettale che, alterandosi, provoca lo scivolamento verso il basso di questi tessuti. In pratica quando, in particolari condizioni, la mucosa rettale cede, le emorroidi interne sono spinte verso l’esterno che a loro volta spingono fuori quelle esterne (prolasso) dando origine ai sintomi tipici della patologia.
Emorroidi e gravidanza
Fra i fattori che contribuiscono a scatenare questo processo, c’è anche la gravidanza. Perché in gravidanza la malattia emorroidale è così frequente? Perché nella donna in gravidanza il quadro ormonale è alterato e, in più, va soggetto a disturbi come la stitichezza.
Fin dai primi tre mesi, nella donna incinta progesterone ed estrogeni aumentano i loro valori anche di 200 volte rispetto alla norma. Questo aumento provoca un incremento della lassità venosa che favorisce il ristagno sanguigno nei piccoli vasi e, quindi, nei cuscinetti anali che si rigonfiano. A questo si aggiunge la pressione esercitata dall’aumento di volume dell’utero che ostacola il ritorno venoso, facilitando lo scivolamento verso l’esterno della mucosa anale la quale si trascina dietro le emorroidi che, a lungo andare, non riescono più rientrare nella posizione originaria. Ovviamente, anche la rallentata funzionalità intestinale, causa di stitichezza e quindi di maggiore sforzo durante l’evacuazione, provoca la fuoriuscita delle emorroidi.
Cura per le emorroidi in gravidanza
Di solito le emorroidi in gravidanza si presentano già nel primo trimestre, perciò la cura deve iniziare subito, fin da quando si avvertono i primi sintomi. Che cosa prevede la cura per le emorroidi nel periodo prenatale? Intanto, per prima cosa bisogna alimentarsi in modo corretto e bere molta acqua per evitare la stipsi. Poi è di vitale importanza avere più cura dell’igiene intima. Se i fastidi persistono, si può ricorrere alle pomate per emorroidi e ai farmaci in compresse indicati per la fragilità capillare e l’insufficienza venosa.
I farmaci che si ritengono più efficaci sono quelli a base di bioflavonoidi come la oxerutina, la diosmina (estratta dal mandarino asiatico), e gli antocianosidi del mirtillo. Questi farmaci sono da banco, perciò possono essere acquistati in farmacia anche senza obbligo di ricetta. Ormai la medicina ufficiale ritiene altamente sicuri i principi attivi di questi farmaci anche in gravidanza, in ogni caso il nostro consiglio è sempre quello di consultarsi prima con il proprio medico di fiducia per valutarne necessità e posologia.