Perché vengono le emorroidi esterne? E come si curano?
Sono pochi quelli che, anche per un breve periodo, non abbiano sofferto di emorroidi. In verità si tratta di una patologia molto diffusa, specialmente nei Paesi più avanzati. Forse non preoccupante, comunque da non sottovalutare.
C’è una scuola di pensiero che fa risalire l’origine delle emorroidi a ragioni di tipo psicosomatico, vale a dire allo stress, alla frenesia della vita moderna, all’impossibilità di riposare e quant’altro. Forse è vero, ma infondo in questa maniera si originano la gran parte delle malattie. E’ evidente che se viviamo una vita sana sia da un punto di vista fisico che psicologico, che alimentare, c’è molta meno possibilità di ammalarci.
Se ci alziamo la mattina alle 6, dormiamo tre o quattro ore a notte, stiamo tutto il giorno sotto tensione per lavoro e problematiche varie, tutto questo stress accumulato da qualche parte dovrà pur sfogarsi, e la teoria prevalente è che una gran parte delle malattie, sia quelle più importanti sia quelle meno importanti, vengano proprio per questo.
Chi ne risente al livello di fegato, chi ne risente a livello di stomaco, chi di colon e così via. E poi ci sono coloro che, nei periodi di particolare tensione, stress e altro, ne risentono in termini proprio comparsa di queste emorroidi, cosa fastidiosa e più o meno ricorrente. Quel bruciore all’ano che si fa sentire in maniera particolare quando mangiamo qualcosa di particolarmente piccante, in realtà probabilmente era qualcosa di latente, che stava là in attesa di cibo che scompaginasse un po’ il tutto e che desse questi famosi bruciori o dolori, secondo i casi.
Ma le emorroidi possono dipendere anche da fattori come l’obesità, stitichezza prolungata, o una debolezza congenita delle pareti vasali. Non sono rare in conseguenza di un parto.
Che cosa fare in questi casi? Come comportarsi? Intanto vediamo in maniera più approfondita cosa sono esattamente le emorroidi. E soprattutto parliamone senza alcun senso di vergogna, la qual cosa sarebbe veramente stupida: pensiamo ad affrontare il problema e a guarire, non ad altro. Si tratta di piccoli cuscinetti vascolari molto irrorati di sangue, situati nell’ano; questi agevolano il ricambio sanguigno e certe volte tendono a ingrossarsi provocando dolore e bruciore.
Abbiamo sia le emorroidi interne sia quelle esterne. Quelle di tipo interno si manifestano nella parte superiore dello sfintere anale e sotto la membrana mucosa; per questa ragione non possono essere viste dall’esterno. Le emorroidi esterne si manifestano all’altezza dello sfintere e sono sottocutanee. Normalmente si vedono senza problemi e il loro colore tende a essere fra il rosso e il blu. Solitamente sono abbastanza molli, tranne quando si forma un coagulo.
I sintomi sono in realtà abbastanza conosciuti. Il fastidio, o il dolore secondo i casi, si avverte particolarmente quando si va di corpo o quando ci si siede. A volte le emorroidi, quando sono a uno stadio avanzato, provocano anche sanguinamento. La comparsa del sangue può avvenire anche indipendentemente dalla defecazione. Succede comunque abbastanza spesso che le emorroidi, sia pur presenti, siano pressoché asintomatiche.
Il dolore normalmente si avverte di più nelle emorroidi esterne. Per affrontare la problematica si raccomanda la massima pulizia e igiene della zona anale. Se le emorroidi, specialmente quelle esterne, sono a un certo stadio, si può intervenire con unguenti di tipo lenitivo e in grado di ridurre il volume delle emorroidi stesse. In casi estremi, le emorroidi più grosse ed estese possono essere anche rimosse chirurgicamente.
Esistono anche interventi di cauterizzazione, nonché la laserterapia e la crioterapia. Ovviamente, quando abbiamo il sentore di avere il problema delle emorroidi, o meglio ancora l’evidenza, la cosa migliore è rivolgerci a un medico che ci potrà consigliare di conseguenza. Ma attenzione: se perdiamo sangue dall’ano, la causa può essere anche altra, e non sono escluse a priori anche patologie più gravi. E’ bene fare sempre controlli in questo senso, anche periodici se del caso.